Una voce più forte dell'altra parlò dal balcone
Una folla più grossa dell'altra decise il da fare
E venne il tempo che questo paese fu di un solo colore
Una riga più dritta dell'altra chiuse il confine
Due ballerini si ferirono i piedi sopra un filo di spine
Con una gamba più zoppa dell'altra provammo a fuggire
Con la pelle di un altro colore mischiammo le vene
Trovati, battuti e portati sopra un campo di neve
E il sangue cadendo sembrò dello stesso colore
Fu per paura dell'esecuzione o per il dolore
Che con un braccio più freddo dell'altro stringevo il mio amore
Lei mi disse "Sei freddo, fra le mie gambe c'è ancora calore"
Cominciammo a fare l'amore davanti ai soldati
Lei disse, tremando "Che vedano come son nati,
che vedano gli esseri umani come son nati"
Con gli occhi negli occhi dell'altro andammo a vedere
Due lastre di ghiaccio lasciate dalla bufera
Improvvisamente travolte dai primi raggi della primavera.
Il soldato più orbo dell'altro prese a mirare
E quello più monco dell'altro era pronto a sparare
Ma il soldato più muto di tutti si mise a parlare:
"Fermi, abbassate i fucili, guardateli bene, si lamentano l'uno con l'altro, son tutti contorti,
ecco che cadono a terra, guardate, son morti"
L'aquila vide la serpe strisciare la neve,
I soldati, in fila per uno, se n'erano andati,
Noi invece eravamo appena venuti, appena rinati!
by Matteo Masto