Letra de
100 Pennsylvania Ave

La strada dalla Pennsylvania Station
Sembrava attraversasse il continente
Come se non tornasse più all'indietro,
Ma andasse sempre avanti ad occidente
Fra tombe in ferro-vetro, pianura, pali e gente.

E indietro invece e in fretta ci tornai,
Ma in certi miei momenti forse oziosi
Mi chiedo dove sei e che cosa fai,
E come passi i tuoi giorni noiosi,
Io che non ti risposi
In questa casa mia che sai e non sai.

E immagino tu e lui, due americani
Sicuri e sani, un poco alla John Wayne.
Portare avanti i miti kennedyani
E far scuola agli indiani;
Amore e ecologia lassù nel Maine.

E là insegnare alla povera gente
Per poco o niente, vita quasi pia
Fingendo o non sapendo proprio niente
Di quello che può ancora far la CIA,
Santi dell'occidente
Per gli USA, e così sia.

Mi ha detto chi t'ha vista là da poco
Che sei rimasta quella che eri allora:
Un po' più vecchia, ma quasi per gioco
E forse solo appena un po' signora.
Vorrei vederti ora,
Perché il ricordo mi diventa fioco.

E provo a immaginare in un momento
Per ridere, di stare qui con te.
Ma sarebbe poi stato un cambiamento?
Ci penso, ma non sento
Che un'altra ancora ha i soliti perché.

Però tu sai che è il gioco d'un istante
Perché da allora già lo sentivamo
Che possibilità ce ne son tante
Per quei due tipi che allora eravamo.
Io son quasi importante,
Tu cosa sei, e chi siamo?

Ma forse almeno tu hai conservato
Quell'ideale che avevamo in testa,
Probabilmente invece mi ha lasciato:
Ogni cosa alla lunga mi molesta
E cerco un'altra festa,
E poi le feste in fondo mi han stancato.

Poi erano ideali alla cogliona
Fatti coi miti del '63:
I due Giovanni e pace un po' alla buona
Ramblas di Barcellona;
La prima crisi dura dentro in me.

Io credo che sappiamo che è diverso
Se le cose son state poi più amare;
Le accetti, tiri avanti e non hai perso
Se sono differenti dal sognare,
Perché non è uno scherzo
Sapere continuare.

E scusami se sono qui a pensare
A te, alle tue parole e ai tuoi sorrisi.
Come il "Matto", fra carte da giocare
Può risolvere un attimo di crisi,
Anche se allora smisi.
Ora vado, e "via andare".

Non voglio far felice proprio adesso
Tua madre che odiò l'italiano istrione.
Quando disse a tuo padre che era un fesso,
Lui e il liberal-progresso
E urlò: "Rivoluzione!".

Son cose spero che perdonerai
Com'io ti ho perdonato ormai a quest'ora,
Come se fossi solo un piantaguai,
Il "but I love him" che gli urlasti allora.
Così ti canto ancora
In questa casa mia che sai e non sai.